FUSIONE A CERA PERSA
1. IL MODELLO
L’artista realizza le sculture seguendo la tecnica preferita, maturata con l’esperienza, nella materia a lui più congeniale, libero da ogni problema riguardante le future lavorazioni del bronzo. Tutto ciò è molto importante in quanto, con i processi fusori normali, molte materie non sono utilizzabili.In questo modo, si è certi che l’opera, rispecchiando l’idea originale dell’artista, senza costrizioni di carattere tecnico, è la espressione più genuina e più vera.
2. IL CALCO
Per ottenere una cera identica all’originale, si realizza un calco (negativo) sul modello stesso. Usiamo una gomma speciale che puo’ essere plasmata anche su materiali molto delicati come plastilina tenera o argilla fresca e quindi lascia all’artista la massima libertà di scelta nella realizzazione del modello. Le resine sintetiche hanno fatto fare un grande balzo in avanti a questa fase della lavorazione.
3. LA RIPRODUZIONE IN CERA
Dal calco si ottiene una cera che è copia fedele dell’originale. La facile plasmabilità della materia permette all’autore di ritoccare la forma e di correggere possibili piccole imperfezioni. Per ogni bronzo che si vuole ottenere, è necessaria una cera. Nello studio della sua formulazione, abbiamo tenuto presente la nostra esigenza di base, e cioè: avere molte cere tutte uguali al modello ottenute da una stessa matrice. L’indeformabilità alla manipolazione permette un lavoro tranquillo all’operatore durante la fase di ritocco, certo che la forma originale non verrà snaturata. Data la fedeltà di riproduzione, dopo i primi esemplari della serie, non è più necessaria la presenza costante dell’Autore: personale specializzato può eseguire perfettamente il lavoro.
4. IL REFRATTARIO CERAMICO
Sulla forma in cera viene effettuato un rivestimento ceramico finissimo che garantisce una grande fedeltà di riproduzione ed è, allo stesso tempo, refrattario, resistendo alle alte temperature ed alla pressione del metallo fuso. Si procede immergendo le forme in cera ripetute volte in un bagno ceramico liquido fino ad ottenere lo spessore ceramico sufficiente a resistere, dopo la cottura, al metallo fuso. Le forme in cera rivestite di ceramica sono scaldate per far uscire la cera, da cui la definizione di “cera persa”, e cotte in un forno ad alta temperatura.
5. LA COTTURA E LA FUSIONE
La cera rivestita viene messa in un forno ad alta temperatura (shock termico) in cui il refrattario si cuoce in breve tempo e la cera volatilizza completamente (cera persa). Si ottiene cosi’ un negativo in materiale refrattario, e nella cavità lasciata libera dalla cera viene colato il bronzo fuso.
6. LA ROTTURA DELLA CERAMICA
Il metallo, raffreddandosi, solidifica; viene quindi, liberato dal rivestimento ceramico durissimo con l’utilizzo di speciali strumenti. Se rimangono delle parti di refrattario sulle superfici, si procede alla loro eliminazione, non con la sabbiatura tradizionale, ma con una particolare pallinatura che pulisce perfettamente e non altera la superficie della scultura.
7. LA FINITURA ED IL CESELLO
Dopo aver tolto le colate di fusione , si passa alla rifinitura del bronzo ed alla cesellatura. La superficie del bronzo risulta molto fine e compatta: questo è determinato dalla finezza del refrattario usato e dalla miscela refrattario -legante estremamente equilibrata. In definitiva, risulta semplificato il lavoro e l’operatore non interviene a modificare parti essenziali della scultura.
8. LA PATINA
Per dare al metallo fuso, ormai diventato propriamente scultura, l’aspetto esteriore desiderato dall’artista, si procede a diverse ossidazioni e trattamenti termici. Questa fase è estremamente delicata e richiede grande esperienza: a seconda dei prodotti chimici impiegati si possono ottenere molte tonalità differenti del bronzo. La scultura finita è quindi sottoposta all’approvazione dell’artista.